DIECI ANNI FA, A ROMA IL GIORNO DELLE DIMISSIONI DI BENEDETTO SEDICESIMO, L’11 FEBBRAIO 2013, EBBI L’OCCASIONE DI CONOSCERE DAL VIVO, NELLA “CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE”, L’ARTE DELLA LAVORAZIONE DEL VETRO DI UNA MIA CARISSIMA AMICA, DANIELA FOGLIA. LE OPERE ESPOSTE DI DANIELA MI COLPIRONO SUBITO PER LA LORO ORIGINALITÀ, PER LA VIVA LUCE COLORATA CHE EMANAVANO LE LAMPADE, TANTO DA RIMANERNE SUBITO ABBAGLIATO. UNA SETTIMANA DOPO, IL 18 FEBBRAIO, SCRISSI DI GETTO UNA POESIA, “MAESTRI VETRAI” CHE RIEVOCAVA L’EMOZIONE RICEVUTA IN QUELLA BELLA GIORNATA E UNA DECINA DI GIORNI DOPO, IL 27 FEBBRAIO, SEGUIVA UNA SECONDA POESIA “LE TUE CATTEDRALI”.
TUTTE E DUE LE POESIE, QUI DI SEGUITO RIPORTATE SONO QUINDI UN OMAGGIO ALLE CREAZIONI DI DANIELA FOGLIA, CHE SA INCANTARE CON LE SUE LAMPADE TIFFANY, I PANNELLI MATERICI, GLI SPECCHI MAGICI.
MAESTRI VETRAI
Lamine di rame argentato
cingono vetri soffiati,
sabbia marina.
Tu cerchi la luce,
ma è il buio della notte,
poi l’incanto d’una lampada
rischiara il tuo viso di donna
e il rosso melograno
s’irradia dai vetri infuocati,
e riscalda il quieto torpore
della stanza, il quieto torpore
dei tuoi capelli dorati.
Napoli, 18 febbraio 2013
in Giacomo Garzya, “L’amore come il vento”, Napoli 2019, Iuppiter Edizioni, p. 83.
LE TUE CATTEDRALI
Il riverbero caldo
sulle pietre delle tue cattedrali
lo puoi trovare
nei tramonti infuocati
di Giava,
quando con una semisfera
opalescente,
da sprazzi di luce gotica anticata,
tu dai anima alle forme
le più varie e contieni
il nulla nel tutto.
È in questo la tua arte
immaginifica, che porta
al sogno di realtà lontane,
ma che puoi trovare anche
al largo di Capri, lì dove
i faraglioni sono baciati
dalle ninfe e dalle sirene,
quando la palla di fuoco
s’immerge nel mare.
Napoli, 27 febbraio 2013
in Giacomo Garzya, “L’amore come il vento”, Napoli 2019, Iuppiter Edizioni, p. 84.
Ecco qui di seguito anche la poesia che scrissi su quella storica giornata.
L’11 FEBBRAIO
I passi nei pensieri perduti
sul bagnato fino alla Torre d’Ottavia,
il giorno in cui un Papa sceglieva il silenzio,
il giorno in cui il tuo sguardo era pensoso,
risvegliato solo dal profumo di buono
dell’antico forno, lì in un angolo del ghetto,
il giorno delle vìsciole e delle mandorle
sospese nell’etere come la manna d’Egitto,
il giorno in cui i candelabri spenti
urlavano dolore nella sinagoga,
quel dolore universale, eterno,
che potevi ritrovare nei secoli addietro,
un dolore di duemila anni,
che rintrona la mente nel triste ricordo
degli sterminii, dei pogrom,
sempre ingiusti agli occhi di Dio.
Napoli, 12 febbraio 2012
in Giacomo Garzya, “L’amore come il vento”, Napoli 2019, Iuppiter Edizioni, p. 82.
Su di sé Daniela Foglia scrive: “sono un’artista di mestiere, poliedrica da sempre: ho compiuto studi pluriennali di pianoforte e di canto lirico come contralto, ho lavorato per molti anni come speaker e programmista-regista per una delle maggiori emittenti radiofoniche nazionali, ho lavorato come attrice teatrale girando l’Italia in tournée con registi e compagnie di grande valore, ho scritto testi teatrali rappresentati con successo a Roma in vari teatri, ho curato organizzazione, progetto immagine, progetto registico e ideazione di numerosi spettacoli teatrali a Napoli e Roma.
Dal 2012 faccio parte dell’Associazione “Artiste di Mestiere” della Casa Internazionale delle Donne di Roma: la mia vena artistica negli ultimi anni si è concentrata, dopo approfonditi studi della tecnica Tiffany, sulla lavorazione dei vetri e sulla produzione di gioielli artistici di vario tipo e composti dai più svariati materiali (gioielli-scultura con rame, argento, pietre dure semipreziose) e poi complementi d’arredo, lampade da terra e da tavolo, specchi, cornici, pannelli decorativi in legno, cemento e vetro, sculture a rilievo e in bassorilievo. I materiali usati sono diversissimi per caratteristiche eppure perfettamente complementari: è così che si fondono la luce dei vetri cattedrale, i bagliori dell’argento, il calore del rame sbalzato, gli ammiccanti specchi, la solidità della pietra, i colori vivi delle ceramiche, i morbidi nastri.
Nascono così le linee, gli spessori, il design del gioiello ma anche del complemento d’arredo. La produzione conosce dimensioni e forme che spaziano dal gioiello-scultura di pochi centimetri alle alte lampade piramidali da terra, alle panchine da giardino in pietra, cemento e ceramica.
L’arte, il colore, la fusione sono il mio inizio e la mia méta. Creiamo arte a volte senza sapere da dove ci arriva e dove ci porterà, ma ciò che ci sembra naturale viene in realtà da una profonda consapevolezza. Il cammino verso l’arte è lungo e faticoso: si sale, si continua a salire, e all’improvviso l’hai raggiunta. E questa è la felicità”.
“Creatività è permettersi di fare degli sbagli. Arte è sapere quali sono da tenere”.
(Henry Brooks Adams)
(da www.magicartroma.com)
Daniela Foglia, alcune delle sue opere esposte a Roma, nel 2023, nel Foyer del Museo Garum (foto di Daniela Foglia, 2023)