Al risveglio stamattina, il mio primo pensiero è stato quello di scrivere una poesia da dedicare a Fanny, nel giorno in cui ero solito andare sul monte Costanzo sopra Massalubrense, piuttosto che al cimitero, per rivivere proprio lì le tante escursioni con lei, in un posto, tra i golfi di Napoli e di Salerno, con Capri ad un passo, celebrato come tra i più belli al mondo. Si andava lassù per celebrare la bellezza, lo spirito, non per la solita escursione sportiva. Trieste, 2 novembre 2025, Giacomo Garzya
PER UN AMICO
Alla cara Fanny
Una sola spiga di grano,
dorata, fiera, verticale,
pesa più di mille campi
invasi dalla gramigna sterile.
È il bene, la felicità,
lampi di luce soltanto,
che dissolvono una lunga
notte di male,
spighe d’oro silenziose,
che custodisci nel cuore,
e che ad ogni alba sorridono
al sole,
scaldando l’anima
più di quanto il vento
possa mai gelarla.
Sono riparo dal dolore,
dal lento inverno che cresce
dentro,
quando ci si perde
lontani dall’amore.
E gli amici?
E una figlia perduta, cosa sono?
Spighe preziose da stringere
tra le dita,
da proteggere dal Maestrale
del destino:
oro lieve che nutre,
oro che resta.
Trieste, 2 novembre 2025
Giacomo Garzya

